martedì 7 febbraio 2012

Crescendo...

Mi piacerebbe rifare la stessa esperienza che ho fatto in Giappone tanti anni fa, ma con le mie conoscenze attuali. Proprio la stessa, identica. Cioè vedere le stesse persone, fare le stesse attività, passare le stesse giornate. Non solo adesso sarei in grado di apprezzare molto meglio, ma sarei anche molto più all’altezza del compito. Poi mi piacerebbe mettere in parallelo entrambe le esperienze e vederne le differenze. Tanto per esempio, ora sarei in grado di parlare e di capire le persone alle quali tanto mi ero affezionato e che non avevano avuto modo di comunicare con me. Al tempo era come se fossimo entrambi muti, ma ora potremmo esprimerci a vicenda e dirci tutte le cose che non avevamo avuto modo di dire quella volta. Un'altra differenza è che ora sarei all’altezza di certe situazioni. Quando sono andato non ero nemmeno in grado di vestirmi. Non avevo mai indossato un abito, delle scarpe eleganti, una cravatta. Avevo solo la giacca dei miei 18 anni. Ho partecipato a Distrettuali Lions, ad incontri con sindaci, presidenti, ministri, con indosso jeans, camicia (nemmeno dentro i pantaloni), giacca, e… sotto delle scarpe da ginnastica D: Deve essere stato tremendamente imbarazzante per loro presentarmi in questo stato, ne mi avranno potuto dire niente per non mancarmi di rispetto. Ora invece l’esperienza in campo formale ce l’ho, e farei il mio bel figurone. Ancora, mi viene in mente il pomeriggio in cui mi hanno portato a praticare calligrafia. Non sapevo nemmeno cosa fosse la calligrafia, non l’avevo mai vista praticare, non sapevo che esistesse, e mai avrei potuto pensare che si trattasse di una delle arti più importanti del Giappone. Ero semplicemente stato portato in questa piccola soffitta dove una maestra faceva praticare i bambini a scrivere ideogrammi con pennello ed inchiostro su carta di riso (?). Pensavo che fossero lezioni extrascolastiche di recupero per insegnare ai bambini a scrivere, non che fosse un corso di calligrafia. E di conseguenza è stato buffo il modo in cui io mi sono approcciato a questa. La calligrafia è un arte nella quale si deve esprimere la propria personalità. Con pennello ed inchiostro si devono “disegnare” gli ideogrammi di getto, con forza e decisione, e nel farlo si possono riconoscere gli stati d’animo o le sensazioni che vuoi comunicare. E ci sono delle regole ben precise da rispettare. Ad esempio alcuni tratti non vanno spezzati, ma vanno percorsi dall’inizio alla fine senza alzare la penna o il pennello dal foglio. Allo stesso modo, c’è anche un ordine con il quale devono essere eseguiti i vari tratti che compongono l’ideogramma. Io invece facevo un vero e proprio disegno. Guardavo l’ideogramma che mi avevano dato da copiare e lo riproducevo con calma, fermandomi spesso a metà o ad ogni tratto per vedere come proseguiva. Ed ovviamente non seguivo ordini, partivo da dove ritenevo più opportuno. Ma la cosa più buffa è un'altra. Nella calligrafia, scrivendo di getto si verificano effetti grafici particolari. Ad esempio il punto in cui appoggi il pennello (ancora bagnato) e cominci il tratto è più largo, quasi chiazzato, rispetto alla sua estremità finale: infatti il tratto va restringendosi sempre di più, causa dell’effetto del pennello che all’inizio viene schiacciato sul foglio ma che poi continua il tratto sfiorando il foglio solo con la punta. Allo stesso modo, spesso all’estremità di un tratto compare una specie di virgoletta che va verso l’alto. Anche questa è causata dalla scrittura di getto, perché spesso passando da un tratto all’altro velocemente magari non si alza bene il pennello e questo lascia una piccola striscia che ripercorre lo spostamento fatto con la mano. Ovviamente queste cose non le sapevo, e quindi cercavo di riprodurre pure quei dettagli, che invece dovevano essere involontari. Ricordo che spesso a fine “disegno” andavo proprio a ritoccare le parti che mi sembravano meno chiazzate rispetto all’originale, o andavo a rifinire le virgolette, proprio come se stessi dipingendo XD
Eh, se solo potessi ripetere tutto…

P.S. Rimanga tra noi, ma Shihomi ha finito di studiare in America ed è tornata in Giappone. Prima o poi mi piazzo lì da loro e non me ne vado più XD

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