mercoledì 25 aprile 2012

Protezione

Sdraiarsi, appoggiare la testa su un paio di gambe o su un ventre, chiudere gli occhi, e venire accarezzato tra i capelli e coccolato. Ho desiderato questa cosa per una vita, quando ero più piccolo.
Adesso invece non ne sento il bisogno. Anzi, quello che desidero ora è di avere un volto appoggiato contro il mio petto, di avvolgerlo con le mie braccia, di tenerlo stretto a me e di accarezzarlo.
È significativo. Vuol dire che non sento più il bisogno di essere protetto, sono diventato più forte, in grado di badare a me stesso. Talmente forte che, anzi, adesso ciò che mi rende felice è dare protezione a mia volta e far sentire al sicuro chi è tra le mie braccia.
Si direbbe che sono cresciuto.

lunedì 23 aprile 2012

Fantasia

Fare da passeggero sulla Pontina all’una di notte, osservare da lontano l’unica macchina davanti a noi, sfocare la vista fino a vedere diventare i due fanali posteriori due giganteschi occhi rossi, individuare nella targa, lunga e bianca, una bocca, e divertirmi a guardare sorridendo la faccina che mi presenta davanti.
Sono contento di essere ancora capace di cose che solo i bambini riuscirebbero ad inventare.


domenica 22 aprile 2012

Festicciola

Sono stato benissimo, ed è stato forse uno dei compleanni più piacevoli che io abbia mai fatto : )


giovedì 19 aprile 2012

Archi

Penso che se mai dovessi imparare a suonare il violino, mi commuoverei ogni volta che lo suonerei.

mercoledì 18 aprile 2012

Racconti dal mondo

Si è fatto buio di nuovo. E poi ancora luce. Ed un'altra volta alcuni di noi sono morti. C’è rosso ovunque, ne è pieno, ma non è il rosso dei nostri corpi. È il colore rosso di un macello di carne e di vite.
Ma ecco che si fa buio ancora. È un attimo, lo stacco è netto, non è graduale come l’alternarsi del giorno e della notte. All’improvviso è buio. E si sente il suono di qualcosa che viene schiacciato, forse qualche mio compagno. È così per qualche secondo, poi torna la luce accecante così come se ne era andata: senza preavviso, in un istante. E guardandomi intorno mi accorgo che siamo rimasti ancora in meno.
Ma non per questo ci fermiamo. Ci muoviamo in gruppo, apatici a tutto quello che ci accade intorno. Perché esseri come noi non sono in grado di capire, di comprendere la natura sadica del Dio che ci fa questo. Perché altro non può essere che un Dio, se ha il potere di manipolare il giorno e la notte e le vite degli essere viventi.
Ma mentre rifletto sta per farsi buio di nuovo. Stavolta per sempre: anche il mio turno è arrivato.

***

«Robbèèè, le salcicceeee!».
«C’hai ragione biondo! Arrivo!».
«Ci ho già pensato io…» la voce di Vittorio arriva da dietro la sdraio rivolta al sole «…le ho girate qualche minuto fa».
«Le hai pure bucate?» chiedo io.
Adesso di Vittorio compare anche il volto, con un espressione alla “ma per chi mi hai preso?”, per poi risparire dietro la tela blu della sdraio.
Quindi mi rivolgo ad Antonella, seduta sul muretto accanto a me: «ok, possiamo riprendere. Avevi preso te all’ultima?».
«Si» risponde lei, e pesca una carta dal mazzo.
Pesco anche io, un sei di briscola.
«È la prima volta che a pasquetta vedo così tanta carne» fa lei, e scarta un nove di denara.
Quelle carte da gioco che avevo trovato nell’appartamento erano proprio strane: erano enormi. Ogni carta era della dimensione di un foglio di quaderno piccolo. Forse erano per ipovedenti, ma giocarci era particolare, mi piaceva.
«E siamo solo in sei! Roberto a sta botta non si è proprio regolato con la spesa» scarto la briscola appena pescata e mi metto in tasca qualche punticino.
«Uh, guarda!» esclama lei indicandomi la carta che sto per mettere nel mazzo. La guardo, e noto una macchia rossa sbavata lungo il bordo.
«Mh, ancora? Che palle, stiamo facendo una strage!». Rimango qualche secondo in silenzio. «Poverini…» esclamo con tono dispiaciuto mentre osservo i classici ragnetti rossi camminare sul muretto in mezzo al nostro campo di gioco.
«A-ha! Guarda cosa ho pescato! Beccate questa: tiè!».


*Ci tengo a precisare che ho preso in prestito dalla realtà solo l’occasione, la situazione, i personaggi, ed alcuni dettagli. Dialoghi, atteggiamenti, comportamenti ed altro, invece, sono frutto della mia fantasia, modellati secondo le mie esigenze per il post*

venerdì 13 aprile 2012

12 Aprile

Premettendo che ho bevuto parecchio… Ho festeggiato il compleanno forse nel modo più bello possibile: il canto!
[...] Le voci vibravano nell’aria e si fondevano armoniosamente in una meraviglia divina, era bellissimo! 
[...] Non voglio ancora parlarne, ma forse ho fatto in modo che ci sarà una bella novità.


giovedì 12 aprile 2012

Pasquetta

Quest’anno a pasquetta mi sono organizzato con Roberto, Vittorio, ed il gruppo del teatro. Non abbiamo fatto niente di particolare alla fine, ma sono stato proprio bene. [...] La casa era piena di particolarità etniche, e c’era una terrazza che non finiva più, con splendida vista sul mare e sul Paradiso sul Mare. Da lì sopra Anzio era proprio bella: con tutto quel mare, quelle palme, le piazze ed il porto sembrava qualche isola hawaiana. È stato divertente occuparsi del barbecue. Vittorio, visto che lavorando con il forno è un maestro del fuoco, ci ha fatto una brace da paura, e noi ci siamo divertiti a dargli una mano, a preparare a carne ed a darci i turni. Certo che il fuoco è veramente una cosa meravigliosa, ne sono innamorato e potrei osservarlo danzare all’infinito. Non capisco proprio come facciamo a non venerare più un dio del fuoco. Avevamo fatto troppa troppa spesa, con delle bistecche fiorentine di manzo enormi, salcicce a non finire, arrosticini, e roba varia. Infatti ci siamo dovuti abbuffare, ed è avanzata una marea di roba lo stesso XD Ha tirato un po’ di vento, ma alla fine lì sopra si stava proprio bene. E non eravamo molti [...] ma siamo stati molto bene. [...] C’era una gran tranquillità. Dopo mangiato si sono buttati quasi tutti sulle sdraio a prendere il sole, mentre io ho passato il tempo facendo qualche partitina a carte, giocando a dama, ed insegnando ad Antonella a giocare a scacchi. [...]
Mi dispiace solo che non siano state fatte foto. Ma in fondo non fa nulla: noi crediamo che le foto riescano ad immortalare situazioni ed emozioni, ma nella maggior parte dei casi non è così, non ti rimane nulla. Vanno bene per catturare pazzie, immagini, “momenti”, non atmosfere. Avere un paio di foto con qualcuno di noi vicino al barbecue ed altri sdraiati al sole non riuscirà a rievocare la tranquillità e la serenità della giornata. Pasquetta non è un evento da ricordare, è un evento da godersi sul momento :-)

domenica 8 aprile 2012

Sorprese...

A volte la felicità si realizza in modi veramente molto semplici. Come far giocare la mia cuginetta a rincorrere le bolle di sapone. O sbucciarle con molta cura un kiwi.

venerdì 6 aprile 2012

Passeggiate notturne

Mi sono preso una libertà che raramente mi permetto. Mentre tornavo a casa ho deviato e sono andato a passeggiare sula spiaggia. Da solo. Immerso nel buio. Ho camminato veramente molto molto lentamente, ho voluto metterci più tempo possibile. Ero senza musica, completamente sottomesso al volere dell’ambiente che mi circondava. Le onde si infrangevano con violenza contro gli scogli, la luce del faro illuminava il cielo ad intervalli regolari, le fioche luci che arrivavano dalla strada rendevano visibile l’umidità sottoforma di aria polverosa che sfocava la vista degli edifici lontani. L’odore della salsedine era fortissimo, e si sentiva solo il rumore del mare. E ancora, la sabbia morbida e bagnata sotto ai propri piedi, le palme che costeggiavano la strada, la luce tenue dei lampioni lontani, le orme, i ricordi di estati passate lì sotto di notte a parlare con Aldo. Tutto contribuiva a creare un atmosfera molto intima e romantica.
Nonostante tutto questo, non sono riuscito a godermi il momento, l’atmosfera. “Possibile che io sia diventato insensibile a queste cose?” mi chiedevo. O forse ero distratto ed avevo la testa altrove. Ed io so dove. Già pensavo al post da scrivere. La mia testa era già lì a formulare frasi, a scegliere la sequenza migliore delle immagini descrittive, a selezionare gli aggettivi più belli, a studiare lo stile più efficace. Possibile che io non riesca più a godermi niente, a vivermi qualcosa sul momento perché sto già avanti con la testa, perché devo pensare a come scriverla? È diventata un ossessione, una cosa inscindibile dal mio pensiero. Ormai qualsiasi cosa io veda o senta la scompongo e la ricodifico a parole, automaticamente. “La mia mente è corrotta” pensavo camminando su quella spiaggia. E paradossalmente ero lì a prendere appunti su quest’ultima riflessione.

mercoledì 4 aprile 2012

Pioggia

Ieri sera ha cominciato a pioviccicare mentre tornavo a casa. Mi è piovuto un po’ in testa, ma mi è piaciuto.
“Pioggia, mi sei mancata” ho pensato.

lunedì 2 aprile 2012

Lauree

In questo mese di marzo c’è stata un altissima concentrazione di lauree. In particolare, si sono laureati Valerio, Erika e Roberto. In tutti e tre i casi ho assistito sia alla discussione della tesi che alla proclamazione del voto (ai festeggiamenti, alle feste, ecc…). Avevo già visto una laurea, ma è stato molto producente. Avere un contatto così concreto con le discussioni, con le aule, con le commissioni, mi ha tranquillizzato per quella che poi sarà la mia laurea. Le discussioni stanno cominciando a diventarmi familiari, e quello che si conosce è molto meno pauroso dell’ignoto. E poi mi sono reso conto che, chi più chi meno, tutto sommato le discussioni della tesi sono solo una formalità, e non tremende come me le immaginavo.
Quindi grazie. Ed ovviamente complimenti, dottori! :-)




Notre Dame de Paris

La settimana scorsa sono andato a vedere il musical Notre Dame de Paris al Gran Teatro di Roma.
Erano forse quattro anni che stavo in fissa con questo spettacolo. Avevo casualmente visto qualche pezzo da Erika quando stavo ancora con lei, e mi aveva colpito subito. Quindi ho cominciato a guardare qualche video, ad ascoltare alcune canzoni, e soprattutto a cantarle. Ed ho continuato a farlo per tutti questi anni, innamorandomi dello spettacolo. Credo sia stato proprio questo ad illuminarmi sulla mia predilezione per genere del musical. Guardavo i video e sentivo esplodermi il cuore: mi bastava immaginarmi per un istante nei panni dell’attore, intorno al quale si creava un pathos che cresceva e cresceva sempre di più, che mi venivano i brividi e quasi mi commuovevo. Non vedevo solo cantare, vedevo emanare energia potentissima da ogni singolo gesto, da ogni singola mossa, dagli sguardi, ed anche la scenografia e la coreografia dei ballerini sembravano concentrarsi in lui, come per amplificarne la forza. “È l’emozione più forte che potrei provare in vita mia” mi dicevo sempre immaginandomi lì.
Avevo sempre rimpianto di non averlo visto dal vivo, di averlo conosciuto troppo tardi. Sarebbe stata un esperienza molto intensa. Poi un giorno l’ho vista, la locandina su un cartellone pubblicitario: “Notre Dame de Paris - 10th anniversary tour”. Sono rimasto a bocca aperta. All’inizio ho esitato un po’, impaurito dal costo dei biglietti, dagli impegni, dal poco tempo libero. Poi mi sono detto “ma che cazzo stai facendo?” e non ho avuto più dubbi: dovevo andare a vedere quello spettacolo! Ci sarei andato anche da solo, pur di andarci, poi mi è venuta in mente l’idea di approfittare dell’occasione per fare una sorpresa a Serena e quindi ho comprato i biglietti per entrambi. Le ho tenuto la sorpresa nascosta fino all’ultimo, fino a quando abbiamo parcheggiato davanti al Gran Teatro. Siamo stati anche fortunatissimi: avevo trovato solo i biglietti per i posti in fondo, ed ero preoccupato perché mi avevano detto «da lì non vedrai quasi nulla, te lo dico perché ci sono stato», ma quando siamo arrivati lì avevano chiuso la parte dietro e quindi ci hanno dato dei posti davanti, dove si vedeva molto bene :-)
Lo spettacolo è stato bello, ma sotto molti aspetti mi ha deluso. Innanzitutto me lo aspettavo parlato e recitato, con alcuni tratti cantati, ed invece è stato solo ed esclusivamente cantato. E di certi attori cantando non si capivano mai le parole, quindi sono riuscito a seguire la storia con molta difficoltà, spesso senza capirci nulla. Poi gli attori dopo dieci anni erano cambiati, e questa è stata una bella botta. Specialmente quello che dai video era il mio personaggio preferito, Gringoire, l’oggetto delle mie riflessioni scritte sopra. Lui era stato stravolto. L’originale aveva un fisico massiccio, quindi una bella presenza scenica, una voce possente, ed incarnava perfettamente l’idea di personaggio misterioso, carismatico e profondo. L’attore nuovo invece era sottile, la presenza fisica e scenica era quasi assente, ed oltre ad avere una vocina più acuta non sembrava riuscire a prendere bene nemmeno le note più alte. Inoltre, al contrario del vecchio attore, era giovanissimo, aveva un volto fin troppo bello e delicato, e sorrideva sempre, finendo per trasformare il personaggio da misterioso e profondo a sbarazzino e frivolo. È stato bravo, per carità, ma per me la differenza è stata troppo forte. Anche dalle canzoni mi aspettavo di più. Le tre che conoscevo (praticamente sono andato a vedere il musical solo per quelle tre canzoni XD) sono state intensissime, sono quasi morto sulla poltrona, altre mi hanno toccato ed incuriosito, ma la maggior parte sono scivolate lisce senza dirmi niente di particolare. Adesso che ho scaricato le musiche e che le sto ascoltando ne sto rivalutando alcune, ed ho imparato ad amarne molte altre oltre a quelle tre. Infine la storia, che nel secondo tempo è diventata lenta ed addirittura noiosa a tratti. A parte questi aspetti, lo spettacolo in generale è stato bello, e non mi sono pentito di averlo visto. Se a distanza di una settimana sto ancora qui, in fissa, che mi sento e risento le canzoni, qualcosa vorrà dire. Le cose che forse mi sono rimaste più impresse e che mi hanno colpito di più sono state la scenografia ed i ballerini. La scenografia meravigliosa, riusciva a stupirmi ad ogni scena, specialmente con la velocità con cui veniva modificata e con quel velato nero che mostrava e nascondeva ad intervalli. Ed i ballerini sono stati una cosa formidabile. Li ho visti fare delle cose che rimanevo a bocca aperta e mi esaltavo troppo XD Anche perché molti di questi erano acrobati, e di acrobazie ne hanno fatte veramente tante. Le scene più belle infatti sono state quelle con i clandestini, nelle quali comparivano tutti i ballerini sulla scena, il palco si riempiva, ed usciva fuori un caos di danze meraviglioso. Non sapevo mai dove guardare, spesso snobbavo gli attori principali per concentrarmi su di loro: erano bellissimi. Mi è rimasta impressa la coreografia delle campane e quella della corte dei miracoli, per non parlare di come giocavano a salire e scendere quel muro. Un gran bel lavoro. E poi ho trovato veramente molto intimo il momento dopo i saluti, quando c’è stato il reprise di “il tempo delle cattedrali”. La gente è andata sotto al palco ed ha cantato con loro :-)
Sono veramente contento di esserci andato. Ora potrò continuare a sognare con maggiore intensità.