domenica 31 marzo 2013

Verso l'infinito, e oltre!


Mi sarebbe piaciuto scrivere molte cose prima di partire, compreso un post per il viaggio, ma negli ultimi giorni mi sono stati con il fiato sul collo e non ho avuto tempo per fare nulla. Conto, però, di riuscire a scrivere qualche post da lì e, internet permettendo, magari di riuscire anche a postarli. Forse mi illudo, ma con il fatto che starò da solo ho l’impressione che in appartamento avrò molto tempo libero, anche al di la della scrittura del diario.
Quindi non mi resta che augurarvi buona pasqua, mentre voi mi augurerete buon viaggio. Via, verso una nuova avventura! Ci si vede l’8! ;-)


lunedì 25 marzo 2013

Amici


Mentre mi parlava lo guardavo sorridendo. Mi stava raccontando del suo dolore, della sua sofferenza, ma io ascoltandolo parlare mi rendevo conto della sua maturità, della sua consapevolezza del mondo, e del fatto che un giorno sarebbe diventato un grande uomo.

lunedì 18 marzo 2013

sabato 2 marzo 2013

Death & Empire


Sono stato ad un funerale qualche giorno fa. Nessuno che conoscessi o che mi riguardasse, quindi la mia mente è stata impegnata a guardarsi intorno con occhio critico ed obbiettivo. È assurdo, i funerali sembrano fatti apposta per farti soffrire ancora di più per una persona che ti è venuta a mancare. Per farti soffrire di nuovo. Per farti soffrire più del dovuto. Per non parlare della camminata a piedi fino al cimitero. Ero in prima fila, subito dietro al carro, e dietro di me ho avuto quattro signore che per tutto il tempo, mezz’ora o venti minuti che siano stati, non hanno fatto altro che urlare in continuazione, ad alta voce, in coro:
«Ave Maria, piena di grazia, il signore è con te, tu sei…»
«Ave Maria, piena di grazia, il signore è con te, tu sei…»
«Ave Maria, piena di grazia, il signore è con te, tu sei…»
Una cosa inquietantissima, lugubre da morire! Hanno fatto un ansia ed un angoscia assurda per tutto il tragitto a me, che non ero minimamente toccato dalla morte della persona, quindi immagino che tortura psicologica possa essere stata per i cari. Mi ha dato proprio l’impressione, sì, che il tutto sia organizzato in modo da farti soffrire il più possibile perché “è giusto così”. Una crudeltà immane.
Ma il mio occhio è andato anche al di la del funerale, ad analizzare con criticità lo svolgimento della messa in generale. Ho guardato con attenzione tutti i dettagli della cerimonia. E mi sono reso conto di cose non avevo mai notato. Quando ero piccolo e frequentavo la chiesa dovevo essere stato talmente tanto ubriacato del fatto che quella fosse la normalità, che non mi era stato possibile vederle. Invece adesso, con occhio esterno, mi balenavano davanti in modo chiaro e nitido. I movimenti del frate consistevano in una serie di rituali precisi, una serie di mosse con un ordine ed una sequenza ben stabiliti. Il luogo dove posizionare il calice, quante pieghe dovesse avere il fazzoletto ed in quali punti, quante volte il bordo dovesse essere strofinato in senso orario e quante in senso antiorario, il modo in cui dovevano essere richiuse e riposte le boccette di acqua santa (?), e via dicendo. Una rigidità che mi ricorda altre religioni. Una rigidità di cui credevo che il cristianesimo fosse privo. Ed ancora, frasi che vengono ripetute tre volte di fila, come fossero formule magiche. Un testo dal quale, ad ogni messa, viene letto e spiegato un passo a buffo, che magari non ha molta attinenza con il contenuto della messa, come se bastasse leggerlo, in un punto qualsiasi, per fare in modo che sprigioni il suo potere. Il frate che pronuncia una formula ed i credenti che la ripetono in coro. Frasi di completa sottomissione ed auto-umiliazione nei confronti di Dio, come ad esempio “non sono degno di partecipare alla tua cena, ma dì una parola e io sarò salvato”. O, ancora, tutti inginocchiati ed inchinati di fronte ad un frate che tiene semplicemente un ostia ed un calice di vino alzati verso alto, talmente sottomessi da non azzardarsi nemmeno ad alzare lo sguardo, a testa bassa.
Non so voi, ma a me è sembrato, come dire, tutto così… primitivo. Ciò che ho visto non mi sembrava tanto diverso da quello che poteva essere un rito pagano dell’antica Roma. Ed i credenti… erano simili a uomini del paleolitico che credevano che gli elementi della natura fossero divinità. Ridiamo tanto e prendiamo in giro quando vediamo popolazioni di altre religioni inginocchiarsi in massa, nella piazza, in preghiera, senza mai alzare la testa, ma io non ho visto un comportamento molto diverso in chiesa. Non capisco come si faccia ancora a credere a cose del genere. E non parlo della fede in Dio, ma di rituali svolti in questo modo. Le formule magiche cantilenate ad alta voce, ad esempio. O il frate che alza un oggetto sacro e tutti che si prostrano ai suoi piedi. Mi ha fatto strano, mi ha fatto veramente troppo strano. Mi sembravano tutti quanti sotto ipnosi, tutti sotto controllo mentale, ed io l’unico sveglio che non capivo come facessero a non rendersi conto.
La chiesa è uno strumento di controllo potentissimo, mi sono spaventato veramente tanto. E tengono in pugno la mente di miliardi di persone, da sempre, rendendole pecore che seguono il pastore (per usare proprio termini cristiani). La mia stima a chi è riuscito in un impresa del genere, a chi ha costruito questo impero ed è riuscito a conquistare il mondo.