venerdì 25 gennaio 2013

martedì 22 gennaio 2013

21 Gennaio


Quattro mani, un bicchiere di Jack Daniel’s, ed una data da riparare.

lunedì 21 gennaio 2013

*palmface*


Mi sono ricordato di prenotarmi all’ultimo esame rimasto cinque secondi prima della scadenza della prenotazione, catapultandomi sul primo i-phone con internet capitatomi a tiro in un locale. Non mi sono giocato la laurea solo per cinque secondi. Non mi sono regolato.

sabato 12 gennaio 2013

Psicopatia


Le attività giornaliere della mia gattina sono strettamente legate alle mie. Lei tende a stare sempre con me e cerca le reazioni che vuole (tipo giocare) solo da me, quindi è fortemente influenzata dalle attività che svolgo io. Nel nostro caso, al posto di “influenzata” la parola giusta forse è “limitata”. Negli ultimi anni io ho cominciato a vivere seduto allo scrittoio di camera mia. Non faccio altro che alternare il mio tempo tra studio e computer, ed entrambi mi tengono incollato qui. A volte ci mangio pure. Quindi agli occhi di Lucky la mia vita è letto-scrivania-letto-scrivania-letto, intervallato da qualche seduta in salone per mangiare o per giocare alla play. E questo la porta a dover stare tutto il giorno qui con me senza fare nulla. Io credo che in un certo senso lei odi (sempre che un gatto possa provare odio) quando io sto seduto qui. Probabilmente mi considera in uno stato di morte temporanea in cui non mi muovo più per ore e non faccio niente (il gatto non può immaginare che io fissando uno schermo o un libro in realtà sto facendo qualcosa). «Oh no, il padrone si è seduto lì! Ecco, ora si spegnerà per un paio di ore e non mi darà più retta. Fine dei giochi». Sicuramente, quindi, le faccio passare la maggior parte del tempo immersa nella noia e nel vuoto. Allora lei ogni tanto si mette sul comodino del mio letto (che è lontano dalla scrivania), si siede sul sedere,  e comincia a miagolare verso il soffitto, un po’ come quando i lupi ululano. E continua imperterrita per minuti e minuti, anche se la rimprovero. Il suo obiettivo è quello di portarmi all’esasperazione e di farmi alzare. A volte mi piace pensare che lei voglia salvarmi o risvegliarmi da questa mia condizione di morte temporanea, così come la vede lei, ma sicuramente vuole solo che io la consideri un po’ e che io interrompa il suo stato di noia. A volte mi alzo solo per farla contenta, ed allora mi fa un miagolio contento, scende dal comodino ed esce dalla stanza: vuole che io la segua! E si gira ogni due secondi, per vedere se io la sto seguendo, lanciando ogni volta un altro miagolio contento se mi trova dietro di lei. E qui arriviamo al punto del post. Da come mi guida sembra che abbia un obbiettivo, che voglia portarmi da qualche parte, che voglia che io faccia una cosa per lei. Ma, invece, non sa nemmeno lei dove andare. Mi porta in una stanza, poi cambia idea e torna indietro. Va verso un'altra, poi ci ripensa e gira. Si accorge che mi ha fatto alzare senza un motivo, anche se è contenta del fatto che io la stia seguendo ovunque lei vada. Ed alla fine mi porta sempre dalla stessa parte, lì dove qualcosa che io possa fare per lei c’è: in bagno, dove io la faccio sempre bere dal rubinetto del bidet inutilizzato. Ma si inganna: la maggior parte delle volte l’ho già fatta bere da poco, quindi è impossibile che abbia sete. Ma lei non se ne rende conto e si fa aprire il rubinetto, bevendo anche se non ne aveva bisogno.
Forse non sarà il caso del gatto (ma anche di questo), ma uno stato di noia e di nulla fare, se prolungato per giorni, settimane, mesi o addirittura anni, può portare ad una specie di pazzia, ad uno squilibrio mentale. Non ne sono forse un leggerissimo esempio tutti quegli studenti che non fanno altro che alzarsi ed andare al frigorifero ogni cinque minuti per poi rendersi conto che in realtà non avevano fame e tornare indietro?

mercoledì 2 gennaio 2013

Capolinea?


I lettori più vecchi si saranno sicuramente resi conto che negli ultimi mesi ho cominciato a scrivere sempre di meno. Anzi, per quelli che erano i miei ritmi abituali si può dire che io non stia scrivendo quasi più per niente. Per anni ed anni ho postato quotidianamente, anzi ricordo che mi facevo un sacco di problemi se non postavo per due sere di fila, o al contrario capitava che avessi talmente post da pubblicare che uno a serata era troppo poco. Adesso invece, con il picco in questo mese di Dicembre, arrivo a postare addirittura una volta a settimana, e nemmeno mi pesa. Non so il motivo di questo improvviso cambiamento, non è successo nulla di particolare, e nemmeno è un periodo strano. Nemmeno a dire che io stia esaurendo la mia ossessione per la scrittura, perché in realtà idee per i post mi vengono, li appunto pure, ma poi non li scrivo. Che sia un periodo di forte pigrizia e svogliatezza? Mi sembra di non avere mai nemmeno il tempo di mettermi a scrivere, ma in realtà ho molto più tempo libero ora che non quando frequentavo l’università, quindi probabilmente sto solo preferendo impiegarlo in altre cose. Comincia a venirmi addirittura il dubbio che sia Wolrd of Warcraft a succhiare via il tempo che prima dedicavo alla scrittura: sarebbe veramente brutto se fosse così. Che poi ultimamente nemmeno ero più tanto soddisfatto di quello che postavo. Più che un post mi sembrava essere diventata una rubrica che portava avanti sempre gli stessi argomenti: Leo, lezioni di canto, teatro, palestra, ecc. Una volta ero molto più creativo e scrivevo cose molto più interessanti, ora invece mi limito a riportare piccoli spezzoni della mia vita. Un interpretazione di questo cambiamento in realtà mi è stata data. Mi hanno detto che probabilmente adesso sto vivendo un periodo di piena stabilità, tranquillo, senza preoccupazioni, e che di conseguenza non ho più la necessità di sfogarmi attraverso la scrittura. Anche i miei post si sarebbero adattati a questa stabilità, diventando fissi e regolari. Potrebbe anche essere, chissà. Fatto sta che tutta questa situazione mi fa molto strano: non ci sono mai stati periodi in cui ho scritto così poco, e mai avevo contemplato l’idea che ci sarebbero potuti essere. È la prima volta che mi avvicino così tanto ad uno stato di non-scrittura. L’ipotesi al momento mi sembra impossibile, ma chissà che questo stato non si realizzi pienamente. Potrebbe essere la volta buona in cui mi libererò della scrittura, in cui chiuderò definitivamente ogni tipo di blog. Anche se, ancora, l’idea che io possa smettere di scrivere mi sembra impossibile. E, vi dirò, sarebbe anche una grandissima perdita. Ne uscirei molto svalutato.