L’altro giorno parlavo di ingegneria, ma ci sono altre cose
per le quali a volte mi stupisco di essere molto portato.
Una di queste è la fotografia, ma non ho mai avuto il
coraggio di approfondirla o addirittura di esercitarla.
Un altra è da tiratore. Quando ero piccolo alle feste di
paese andavano molto quelle bancarelle di giochi in cui dovevi sparare alle
lattine con pistole a piombini, ed i barattoli cadevano sempre uno dopo l’altro
con grande facilità e precisione. Ma più che altro me ne sto accorgendo in
questi ultimi anni che sto giocando al laser game. Al di la dei punteggi sempre
medio-alti, quello che tutte le volte stupisce me ed il proprietario del locale
è la statistica della mia precisione, che è altissima. La precisione sta ad
indicare quanti colpi, tra tutti quelli sparati in una partita, vanno a segno
sul bersaglio. In media si aggira sempre intorno al 15%, poco più, poco meno. Io
invece sto sempre tra il 40% ed il 50%, che è altissima. Il fatto è che ogni
volta che intravedo un avversario mi basta alzare il fucile e sparare un colpo
solo per colpirlo, mentre altri invece hanno bisogno di sparare diversi colpi
per vedere dove finisce il proiettile ed aggiustare così la mira. In gergo
militare è un abilità che si chiama “un colpo un morto”, e credo mi appartenga.
Forse sarei un ottimo cecchino.
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