Un po’ di libertà la sto assaporando. Fosse per me
continuerei a passare le giornate chiuso in casa in realtà, e ciò non so se
derivi dalla mia pigrizia o se dall’università che mi ha abituato a doverci
stare (la non-libertà dovuta all’abitudine anche dopo essere diventati liberi
di cui parlavo in quel vecchio post). Tuttavia sto venendo spesso trascinato
fuori da qualcuno, e non sto opponendo tanta resistenza quando accade. La
maggior parte delle volte si tratta di cose inutili, di cose poco produttive,
di cose che mi annoiano e che non mi interessano: tempo perso praticamente. Ma
la grande differenza, ora che sono libero, è che mi fermo a riflettere e penso
“ma tanto con sto tempo adesso che ci devi fare? A che ti serve?”. A niente, e
dunque non mi arrabbio più né mi faccio rodere. Anzi, sprecare tempo era tutto
ciò che avrei voluto fare una volta laureatomi. E questa è la vera preziosità
dell’essere liberi.
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