mercoledì 18 aprile 2012

Racconti dal mondo

Si è fatto buio di nuovo. E poi ancora luce. Ed un'altra volta alcuni di noi sono morti. C’è rosso ovunque, ne è pieno, ma non è il rosso dei nostri corpi. È il colore rosso di un macello di carne e di vite.
Ma ecco che si fa buio ancora. È un attimo, lo stacco è netto, non è graduale come l’alternarsi del giorno e della notte. All’improvviso è buio. E si sente il suono di qualcosa che viene schiacciato, forse qualche mio compagno. È così per qualche secondo, poi torna la luce accecante così come se ne era andata: senza preavviso, in un istante. E guardandomi intorno mi accorgo che siamo rimasti ancora in meno.
Ma non per questo ci fermiamo. Ci muoviamo in gruppo, apatici a tutto quello che ci accade intorno. Perché esseri come noi non sono in grado di capire, di comprendere la natura sadica del Dio che ci fa questo. Perché altro non può essere che un Dio, se ha il potere di manipolare il giorno e la notte e le vite degli essere viventi.
Ma mentre rifletto sta per farsi buio di nuovo. Stavolta per sempre: anche il mio turno è arrivato.

***

«Robbèèè, le salcicceeee!».
«C’hai ragione biondo! Arrivo!».
«Ci ho già pensato io…» la voce di Vittorio arriva da dietro la sdraio rivolta al sole «…le ho girate qualche minuto fa».
«Le hai pure bucate?» chiedo io.
Adesso di Vittorio compare anche il volto, con un espressione alla “ma per chi mi hai preso?”, per poi risparire dietro la tela blu della sdraio.
Quindi mi rivolgo ad Antonella, seduta sul muretto accanto a me: «ok, possiamo riprendere. Avevi preso te all’ultima?».
«Si» risponde lei, e pesca una carta dal mazzo.
Pesco anche io, un sei di briscola.
«È la prima volta che a pasquetta vedo così tanta carne» fa lei, e scarta un nove di denara.
Quelle carte da gioco che avevo trovato nell’appartamento erano proprio strane: erano enormi. Ogni carta era della dimensione di un foglio di quaderno piccolo. Forse erano per ipovedenti, ma giocarci era particolare, mi piaceva.
«E siamo solo in sei! Roberto a sta botta non si è proprio regolato con la spesa» scarto la briscola appena pescata e mi metto in tasca qualche punticino.
«Uh, guarda!» esclama lei indicandomi la carta che sto per mettere nel mazzo. La guardo, e noto una macchia rossa sbavata lungo il bordo.
«Mh, ancora? Che palle, stiamo facendo una strage!». Rimango qualche secondo in silenzio. «Poverini…» esclamo con tono dispiaciuto mentre osservo i classici ragnetti rossi camminare sul muretto in mezzo al nostro campo di gioco.
«A-ha! Guarda cosa ho pescato! Beccate questa: tiè!».


*Ci tengo a precisare che ho preso in prestito dalla realtà solo l’occasione, la situazione, i personaggi, ed alcuni dettagli. Dialoghi, atteggiamenti, comportamenti ed altro, invece, sono frutto della mia fantasia, modellati secondo le mie esigenze per il post*

Nessun commento: