domenica 25 marzo 2012

Città universitaria

Mi dispiace non aver vissuto la mia vita universitaria nella Città Universitaria della Sapienza. So di essermi perso veramente molto. Mi ha sempre affascinato, perché è tutto un altro mondo. È strapieno di gioventù, si conosce tantissima gente, è immensa, c’è vita. Per me che sono sia un osservatore sarebbe il massimo. E poi è così grande, ci sarebbe sempre qualche area nuova da esplorare. Ci sono i giardini all’aperto, si fanno tante attività interessanti, e la zona offre molte potenzialità. Sono sicuro che mi avrebbe aiutato a crescere, perché lì dentro c’è una mentalità molto più aperta.
Questi giorni, per dovere o per piacere, ci sono andato spesso. L’altra volta ad esempio ho girato camminando a caso, senza nemmeno sapere dove andavo, ed alla fine mi sono infilato prima a lezione di Geologia da Ticca e poi ho raggiunto Irene ad Economia, accompagnando entrambi a fare dei giri in molti punti diversi della città universitaria. Un'altra volta me la sono girata per andare a sbrigare un po’ di pratiche in alcuni uffici e segreterie che si trovavano lì, e ci sono tornato per fare un pic-nic nei giardini. Poi, ancora, ci sono venuto per vedere delle discussioni di laurea, ed essendo rimasto lì mi sono fatto un po’ di giri dentro diverse facoltà per trovare una biblioteca libera dove potermi appoggiare. Sono state giornate eccitanti, e l’atmosfera dell’ambiente mi è piaciuta.
Peccato, veramente.

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