sabato 12 gennaio 2013

Psicopatia


Le attività giornaliere della mia gattina sono strettamente legate alle mie. Lei tende a stare sempre con me e cerca le reazioni che vuole (tipo giocare) solo da me, quindi è fortemente influenzata dalle attività che svolgo io. Nel nostro caso, al posto di “influenzata” la parola giusta forse è “limitata”. Negli ultimi anni io ho cominciato a vivere seduto allo scrittoio di camera mia. Non faccio altro che alternare il mio tempo tra studio e computer, ed entrambi mi tengono incollato qui. A volte ci mangio pure. Quindi agli occhi di Lucky la mia vita è letto-scrivania-letto-scrivania-letto, intervallato da qualche seduta in salone per mangiare o per giocare alla play. E questo la porta a dover stare tutto il giorno qui con me senza fare nulla. Io credo che in un certo senso lei odi (sempre che un gatto possa provare odio) quando io sto seduto qui. Probabilmente mi considera in uno stato di morte temporanea in cui non mi muovo più per ore e non faccio niente (il gatto non può immaginare che io fissando uno schermo o un libro in realtà sto facendo qualcosa). «Oh no, il padrone si è seduto lì! Ecco, ora si spegnerà per un paio di ore e non mi darà più retta. Fine dei giochi». Sicuramente, quindi, le faccio passare la maggior parte del tempo immersa nella noia e nel vuoto. Allora lei ogni tanto si mette sul comodino del mio letto (che è lontano dalla scrivania), si siede sul sedere,  e comincia a miagolare verso il soffitto, un po’ come quando i lupi ululano. E continua imperterrita per minuti e minuti, anche se la rimprovero. Il suo obiettivo è quello di portarmi all’esasperazione e di farmi alzare. A volte mi piace pensare che lei voglia salvarmi o risvegliarmi da questa mia condizione di morte temporanea, così come la vede lei, ma sicuramente vuole solo che io la consideri un po’ e che io interrompa il suo stato di noia. A volte mi alzo solo per farla contenta, ed allora mi fa un miagolio contento, scende dal comodino ed esce dalla stanza: vuole che io la segua! E si gira ogni due secondi, per vedere se io la sto seguendo, lanciando ogni volta un altro miagolio contento se mi trova dietro di lei. E qui arriviamo al punto del post. Da come mi guida sembra che abbia un obbiettivo, che voglia portarmi da qualche parte, che voglia che io faccia una cosa per lei. Ma, invece, non sa nemmeno lei dove andare. Mi porta in una stanza, poi cambia idea e torna indietro. Va verso un'altra, poi ci ripensa e gira. Si accorge che mi ha fatto alzare senza un motivo, anche se è contenta del fatto che io la stia seguendo ovunque lei vada. Ed alla fine mi porta sempre dalla stessa parte, lì dove qualcosa che io possa fare per lei c’è: in bagno, dove io la faccio sempre bere dal rubinetto del bidet inutilizzato. Ma si inganna: la maggior parte delle volte l’ho già fatta bere da poco, quindi è impossibile che abbia sete. Ma lei non se ne rende conto e si fa aprire il rubinetto, bevendo anche se non ne aveva bisogno.
Forse non sarà il caso del gatto (ma anche di questo), ma uno stato di noia e di nulla fare, se prolungato per giorni, settimane, mesi o addirittura anni, può portare ad una specie di pazzia, ad uno squilibrio mentale. Non ne sono forse un leggerissimo esempio tutti quegli studenti che non fanno altro che alzarsi ed andare al frigorifero ogni cinque minuti per poi rendersi conto che in realtà non avevano fame e tornare indietro?

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